Bruciarsi con i Malmö

Ma ve lo sareste mai immaginato che un giorno, un qualsiasi venerdì di ottobre, vi sareste trovati a fare i conti con un disco che, per una volta, non lagna di nessun amore perduto, di nessuna sbronza presa il sabato precedente, di nessuna adolescenziale rivolta al sistema in rigorosa chiave mainstream, ma piuttosto “suona” l’apocalisse e la rinascita di un evento naturale, raccontando l’esplosione di un vulcano attraverso l’odore dello “Zolfo” che si alza nell’aria?
Ebbene sì: avete davanti a voi l’alternativa ai vostri ascolti del venerdì tediosi, e si chiama “Zolfo”, il nuovo EP dei Malmö, band che ama far saltare in aria schemi e codici acquisiti nel tentativo di liberare le ali da tutta la cenere che negli ultimi anni ci sta appesantendo il cuore (e le orecchie). Quattro tracce che sfilano facendo il funerale alla banalità, celebrando finalmente la morte di ciò che è prevedibile: quattro braccia tese verso un ascoltatore sempre più disabituato a farsi stupire, che ha come sola possibilità quella di lasciarsi andare ad un ascolto complesso, sì, ma finalmente sfidante e capace di “elevare”.
Sullo sfondo, un vulcano in eruzione e la serie di eventi naturali ad esso collegati: c’è il mare che incrocia la terra e infiamma il cielo, mentre noi altri, come novelli “Plinio”, osserviamo la distruzione dei nostri preconcetti nelle sfuriate elettriche dei brani di “Zolfo”. L’ascolto rotola, senza posa e senza freni: una colata lavica che investe tutto e tutti, e che fa venir voglia di credere che un’alternativa ai venerdì di pioggia possa davvero esistere. Anche se il rischio è quello di scottarsi, per davvero.