Il romanticismo sui generis dei M.A.T.

In mezzo a tutta la musica che leva il fiato (e non in senso positivo) affollando un mercato già saturo di successi di plastica, capita a volte di imbattersi nel galleggiare resistente di canzoni che sanno andare a fondo, senza perdere leggerezza: è il caso del giro di giostra offerto al pubblico italiano da “Miele”, prima pietra miliare del cammino dei M.A.T., progetto che non conoscevamo ancora prima di qualche settimana fa e che oggi ci regala la possibilità di farci quattro chiacchiere con tre ragazzi speciali, con idee all’altezza dei loro sogni.

MAT, benvenuti su Machenesannoglialtri, qui facciamo solo interviste un po’ sui generis quindi preparatevi! Allora, ma che ne sanno gli altri del perché vi chiamate M.A.T.? 

Sicuramente non se lo aspettano. Il nome, a causa delle idee sempre un po’ eccentriche di Axel, doveva tradursi dal francese come “incontro galante tra tre persone” (per usare una terminologia da fascia protetta) ma è stato successivamente limato come Marco, Axel, Thony, i nostri nomi

Avete pubblicato da poco il vostro disco d’esordio “Miele”: ma che ne sanno gli altri di quale sia stato il travaglio che si nasconde dietro la pubblicazione del disco? Ci raccontate un po’ come avete lavorato alla produzione?

La produzione del disco è durata circa un anno ed inizialmente c’era l’intenzione di terminarlo prima dell’attuale data d’uscita, ma semplicemente non reputavamo il prodotto ancora pronto per essere distribuito. 

Ogni brano ha avuto praticamente lo stesso processo creativo: riunione tutti insieme a casa di Axel, demo “casalinga” e successiva analisi col nostro producer (santo) Altrove e trasferta a La Spezia per registrarlo e limarlo, addirittura stravolgerlo. È stato tutto molto naturale ed infinitamente divertente, grazie al team che c’è stato alle spalle. Nota a margine, un passo importante di ciascun brano è stato il” Jack test”, ossia il tentativo disperato di ottenere consensi ed approvazione dal gusto del nostro Giacomo Costa. 

In “Miele”, sesso e amore sembrano prendersi per mano e confondersi in un valzer di sensualità e dichiarazione poetica. Ma voi, siete più “carnali” o più “romantici”?

Crediamo che le cose, in realtà, coesistano perfettamente, almeno nelle nostre idee. Di sicuro alla base esiste una forte carnalità e desiderio di essa, ma avrebbe una vita piuttosto breve se non fosse abbinata ad un romanticismo (non stucchevole) che ne alimenti la brace. Diciamo che possiamo definirci dei romantici zozzoni, si può dire? 

Insomma, la vostra musica ha tutto l’aspetto di una confessione a cuore aperto che non teme l’utilizzo di estremi e immagini forti. Ma che ne sanno gli altri di come i M.A.T. considerino il “politically correct”?

Crediamo fortemente che l’arte, come l’amore o in generale la vita, sia una ricerca costante di libertà e di autodeterminazione, un flusso che deve essere privo di preconcetti e costrizioni, puro e crudo. La nostra musica quindi non può che essere la totale esposizione di libertà e voglia di libertà, che sia amorosa o sessuale. Insomma amate, cantate, suonate e fate l’amore con chi vi rende felici. Non c’è regola. 

Ma che ne sanno gli altri di quali siano i processi che si nascondo dietro la scrittura di una canzone dei M.A.T.? Insomma, come nasce un vostro brano?

Un nostro brano “tipo” non può che nascere innanzitutto da uno squarcio, un racconto di qualcosa che sia vero, realmente accaduto. Di fatto le nostre prime sessioni sembravano più di terapia che di musica in senso stretto. Successivamente chi ha il testo lo presenta, lo si aggiusta insieme e poi ci pensa Axel per la maggiore all’arrangiamento musicale, che passerà poi per la supervisione del producer e poi di un check totale in fase di registrazione. Una catena di montaggio umana, penserete. 

M.A.T., noi promettiamo di ascoltarvi sempre più, ma voi dovete impegnarvi a venirci a trovare dal vivo: ma che ne sanno gli altri di quando potremo ascoltare dal vivo il vostro primo disco?

Speriamo presto, detto sinceramente. Per ora in cantiere non c’è ancora nessuna data, ma abbiamo bene in mente il modo in cui portarvi il nostro disco. Concepiamo la musica live come una grande festa collettiva, più che uno spettacolo unidirezionale verso il palco. Sarà un bel casino, questo è certo.

Ilaria Rapa

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