Un caffé con Beca prima del suo nuovo EP

Beca è una delle scoperte più recenti che abbiamo fatto: cantautore sui generis, dotato di una forza di scrittura che sembra non volersi chiudere nella nicchia del cantautorato puro, l’artista viareggino ha pubblicato nel tempo diversi singoli, ma le sue ultime release sembrano celare l’inizio di un percorso diverso, che venerdì arriverà al suo culmine con la pubblicazione del suo album d’esordio, prodotto da Nicola Baronti per La Rue Music Records, etichetta che negli ultimi tempi sta facendo parlare (e bene) di sé.
Beca non è uno sbarbatello, tutt’altro: i suoi lavori dimostrano una ricerca di qualità che ha trovato il supporto, nel tempo, di produttori diversi, ma che pare aver trovato un equilibrio virtuoso nel sodalizio con Baronti, già produttore per Phonarchia (etichetta indipendente che qualche anno fa prometteva assai bene). Già “Aurora”, qualche settimana fa, aveva lasciato intendere quanto di buono potesse esserci nella proposta di Beca, che con “Caffè” scalda definitivamente le polveri in attesa dell’uscita, venerdì, del suo primo album.
Cosa aspettarci da questo lavoro? Di certo, un’ottima varietà musicale, vista la diversità coerente delle ultime pubblicazioni: “Caffè” si sveste del lato più mainstream di “Aurora” per dar forma ad una filastrocca per bambini svegli, che finisci con il canticchiare fra te e te mentre metti sul fuoco la prima moka del giorno; un’energia che pulsa dal basso, e sale come il caffè che bolle, liberando pian piano un’aroma di buono che diventa contagioso.
Insomma, una combo ben preparata, che fa ben sperare per un disco che, se rispettate le premesse, ci darà una mano a superare i tormentoni (e i tormenti) di questa già folle estate.