Flavio Zen e la sua consapevolezza con “Mushin”

Flavio Zen e la sua consapevolezza con “Mushin”

“Mushin” è il nuovo frizzante disco di Flavio Zen. Il titolo è una parola orientale che rappresenta “quello stato mentale simile all’illuminazione raggiunto grazie alla meditazione e la pratica delle arti marziali”. Il rapper ci fa subito intuire che non si tratta di un semplice disco ma della conclusione di un percorso di crescita.

Flavio Zen – Mushin

Flavio Zen è un artista eccentrico che ama sperimentare. L’ho definito rapper ma forse è un po’ limitativo perché lui è molto di più e questo disco ne è la prova. In “Mushin” troviamo un pout-pourri di generi differenti che Zen ha mescolato con maestria. Brani puramente rap ne abbiamo solo uno “Con i beats”, tutti gli altri si muovono più su uno stile lo-fi influenzato da un soft pop.

Si parla di sentimenti, di carriera e di se stesso. Flavio Zen attraverso molti dei brani di “Mushin” si presenta e ci fa entrare nella sua intimità. In particolare “Om Mani Padme Hum” dove l’artista riflette sul peso del personaggio e delle aspettative altrui. “Kawaii” sembra più romantica, una storia d’amore finita che finisce sempre per potare l’autore a guardarsi dentro. Questo brano è anche l’unico featuring.

Differente da tutto il resto è “Sciamani” un brano dove il rap sparisce quasi del tutto e si fa strada un hyper pop. Si tratta anche di una delle canzoni più frizzante che vedrei benissimo come singolo estivo. Particolare anche la versione acustica… adatta ad una festa in spiaggia!

“Mushin” è un disco che si ascolta con piacere e coinvolgimento. I brani sono tutti interessanti, forse quello che mi colpisce meno è “Con i beats” troppo da battaglia tra rapper.

ASCOLTA SU SPOTIFY: https://open.spotify.com/album/6efanliyeojJR0LnM8cezH

Track by track

Shinobu: è uno dei brani più introspettivi del disco, qui si portano alla luce le paure legate all’aspettativa della gente. Il brano parte con un sound indie e intimo per poi sfociare sul finale in barre serrate dal sapore aspro mescolando i due generi.

Om Mani Padme Hum: è un inno legato alla vera ricerca del Sé. Una riflessione su come ci si può sentire schiacciati all’interno del personaggio interpretato per anni e sulla voglia di essere finalmente sincero.

Sotto La Mia Pelle: Il brano narra di come si resti sempre invischiati vicendevolmente nella vita degli altri anche quando i rapporti sono ormai lontani, finiti o brevi.

Kotodama: In questa canzone l’artista invoco la divinità giapponese della parola, Kotodama, per provare ad aumentare la potenza espressiva e riuscire a comprendere meglio sé stessi e gli altri.

Kawaii: Questo brano parla di come sia difficile restare incolume dopo le battaglie e di quanto sia importante reagire con dolcezza e un po’ di giocosità anche agli avvenimenti più pesanti.

Sciamani: è un esperimento stilistico. Sonorità che strizzano l’occhio all’hyper-pop assieme alla chitarra di Martino Corrias. Il testo racconta in modo molto vorticoso la voglia di voler iniziare a perdonare e perdonarsi per andare avanti accettando anche le sfumature del proprio carattere in passato considerati come difetti.

Con i Beats: Un ritorno a un rap duro, con barre ostili e pesanti in cui mostro dopo molti anni le mie radici hip-hop stavolta con una maturità diversa.

Sara Alice Ceccarelli

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