Aspettando l’aurora insieme a Beca

Conoscevate Beca?
Beh, noi no, a dire il vero! Almeno fino a quando, qualche giorno fa, non abbiamo ricevuto in redazione la proposta d’ascolto in anteprima di “Aurora”, il suo nuovo singolo (il terzo) per La Rue Music, etichetta che negli ultimi tempi sta crescendo parecchio, facendosi conoscere tra addetti al settore e pubblico grazie ad una buona lista di artisti di qualità.
Sin dal primo play, ci siamo resi conto che il brano di Beca non fosse uno di quei soliti “riempi-playlist” che il venerdì discografico ci ha ormai abituato a digerire (senza nemmeno dover masticare, il più delle volte…) ma che invece ci fosse un’anima diversa, nella musica del cantautore, che meritava di essere approfondita. Per questo, abbiamo spulciato anche le sue precedenti pubblicazioni, per renderci conto che, in effetti, il ragazzo sta avviando una muta del sound che sembra portarlo verso nuovi orizzonti rispetto ad un passato forse ancora troppo acerbo per diventare presente, o futuro.
Di sicuro, il nuovo singolo di Beca sembra avere un passo diverso rispetto a quelli pubblicati precedentemente: figlio, forse, di una produzione che sposa con gusta il sentimento vagamente retrò di una ballata per cuori infranti che si consuma sulla sabbia dei lidi versiliesi, rimandando un po’ a Gino Paoli, un po’ ai nomi del nuovo mainstream nazionale; la mano di Nicola Baronti si lascia apprezzare, e dà ulteriore lustro ad un’identità poetica interessante, da tenere d’occhio.
I suoni sono giusti, senza volontà di saturare l’equilibrio di una canzone che potrebbe stare in piedi anche solo voce e chitarra, e che alla fine si giova di qualche elemento in più, senza però appesantirsi al punto tale da non essere più “leggera”. Un ottimo ritorno per un progetto che abbiamo scoperto e che, ve lo assicuriamo, regalerà gioie: non perdetelo di vista.