Un giorno lontano da tutto con Jampa Capolongo

Il ritorno di Jampa Capolongo sapevamo sarebbe avvenuto presto; il cantautore friulano, infatti, aveva pubblicato in dicembre il brano della rinascita, “Non vale di meno”, che aveva saputo confermare quanto di buono si era già intravisto nel disco d’esordio del 2016, “Pensieri in scala“: una riflessione sulla contemporaneità che pareva provenire da una penna diversa, ispirata nella scrittura e aiutata da una vocalità dalla timbrica trasversale, utile a collegare fra loro ascolti e mondi autorali diversi.

Non è da meno, oggi, “Un giorno lontano da tutto”, il nuovo singolo di Jampa per Formica Dischi, etichetta che nel tempo sta dimostrando di avere i numeri giusti per far parlare di sé e dei propri artisti grazie ad una scuderia variegata che lascia convivere il cantautorato di Capolongo con musica più “leggera”, vicina alla Gen Z e alla Gen X; sarà forse figlio di tali frequentazioni, il nuovo sound del cantautore di origine campana?

Perché, in effetti, si avverte una ricerca di contemporaneità nella scrittura di Capolongo che si avvale di un sound maturo, ma il flow è quello rotolante (aiutato da un beat ben congeniato) delle produzioni moderne, capace di volare grazie alle scelte poetiche di una scrittura che, lo ripetiamo, non può lasciare indifferente: c’è la ricerca di una dimensione intima che non accetta di rimanere auto-referenziale e finisce con l’incollarsi alla natura di ogni rapporto, ai segreti intimi che ogni coppia – alla fine o all’inizio di una storia – finisce con il provare a gestire.

C’è una venatura “soul” che si apre, sul finale, in un tripudio di fiati che aiutano il colore a diventare ancora più vivido; a tratti, Capolongo ricorda un po’ l’ultimo Dente, ma con un’identità che continua a sgorgare da ogni parola di “Un giorno lontano da tutto”. Un’ottima conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, di un estro da ri-scoprire.