Intervista a Giuseppe D’Alonzo sul nuovo album
Giuseppe D’Alonzo ha pubblicato a fine 2022 il suo nuovo album “Fantasmi di carta”. Sedici brani cantautorali che prendono spunto da diversi generi per raccontare una storia d’arte e di amore. Incuriositi dal suo stile lo abbiamo intervistato.

Giuseppe D’Alonzo intervista
Ciao, descriviti con tre parole.
Passione, coraggio, sensibilità.
E’ uscito da poco “Fantasmi di carta”, puoi parlarci di questo disco? Come è nato?
Durante il periodo della pandemia, mi sono deciso a intraprendere questo progetto dopo aver scritto il brano Fantasmi di Carta. Avevo già diversi brani da sistemare, ma mi mancava il pezzo che avrebbe dovuto trainare il resto e soprattutto che doveva portare in sé l’idea del videoclip realizzato poi da Michele Bernardi.
Hai suonato sia come solista che in una band, come ti trovi meglio? Quali sono i pro e contro dell’uno e dell’altro?
Cantare e suonare in una full band è sempre un grande piacere e si può e si deve puntare a palchi importanti anche solo per ovvi motivi economici oltre che artistici.
Suonando con la sola acustica o con un duo/trio l’atmosfera è più “intima”, si instaura una differente relazione con il pubblico, sia per la dimensione più raccolta dei club, sia per la minor presenza di amplificatori che inevitabilmente creano un certo distacco sonoro. In sintesi, sono due esperienze molto gratificanti e i pro e i contro vanno valutati a seconda di quello che si vuole realizzare, ovviamente la full band necessita di minori “ritocchi” ai brani prodotti, mentre il suonare in acustico necessita di un notevole sforzo iniziale per rivisitare i brani in chiave acustica. Questa è una fase che in realtà adoro.
Tante collaborazioni nazionali e internazionali, qual è quella con cui ti sei trovato più in sintonia?
Devo dire sono state tutte esperienze entusiasmanti, se devo scegliere forse la collaborazione con Melanie Crew di Londra è stata la più “intensa”, di fatti ha portato la nascita di tre brani a cui sono moto affezionato “Sleep Again”, Hands” e “In the End”.
Una collaborazione che sogni ma che ancora non si è realizzata?
Ne sogno tante in realtà, ma in ambito nazionale Fiorella Mannoia avrebbe la precedenza su tutti, è stato sempre un mio sogno, adoro la sua voce.
Chi è Giuseppe D’Alonzo oltre alla musica?
Un marito premuroso, un viaggiatore incallito, un amante degli animali e della natura in generale, ed infine un atipico ingegnere molto creativo e poco razionale, ma sembra che oggi si sia finalmente iniziato a capire che bisogna tornare ad incentivare la creatività se non vogliamo perderla del tutto, quindi: alleniamoci a creare! Questo è il mio motto. Anche la creatività va allenata, è una dote innata per carità, ma se non alimentata avvizzisce.
Quale canzone consiglieresti ai nostri lettori?
Fantasmi di carta senza dubbio perché è quella in cui ho sperimentato e “osato” di più.