Voci devastate e fame come “stipendio”: la resistenza gloriosa degli Smokin Velvet

Voci devastate e fame come “stipendio”: la resistenza gloriosa degli Smokin Velvet

Ma che ne sanno gli altri di chi siano gli Smokin Velvet, il duo nato tra Pistoia e Milano che pochi giorni fa ha tirato fuori dal cilindro il proprio esordio “Lontano da qui” curando internamente ogni aspetto della pubblicazione, dalla produzione alla grafica di copertina?

Beh, se ancora non sapete chi siano i due, è ora di approfondire: potreste, in effetti, cominciare a farlo divorando l’intervista che segue.

Smokin Velvet, benvenuti sulle nostre colonne: preparatevi ad un’intervista un po’ diversa dalle altre, in linea con le abitudini della nostra rivista: allora, ma che ne sanno gli altri del perché vi chiamate Smokin Velvet? 

(Deep Sheet) Il nome nasce per necessità, abbiamo cercato in tutti gli angoli delle nostre teste malate per trovarlo. È una combinazione letale di fumo e velluto: il nostro suono è vellutato, la nostra ispirazione è il fumo. Il velluto è quello del sipario, delle custodie di strumenti vintage, che fumano dopo ogni performance, che sia in studio, che sia sul palco. Allo stesso tempo, nel nostro tempo libero e non, fumiamo velluto. 

Sono ben tre anni che preparate un esordio che ora finalmente prendere forma e corpo: ma che ne sanno gli altri del perché abbiamo aspettato così tanto prima di tirar fuori dal testa dal nido?

(Deep Sheet) Ragazzi, la lontananza è una merda, il CoVid è stato una merda. In più abbiamo dovuto ingegnarci perché i mezzi sono quelli che sono: studi di amici, trasferte nel weekend, scazzi personali. Per fortuna è entrata LaRue, che ha davvero ufficializzato il tutto. Siamo perfezionisti, ogni dettaglio conta, doveva fare le cose per bene. 

“Lontano da qui” è un brano che pompa sangue al cervello, senza far smettere di muovere le gambe: sembra quasi un brano d’altri tempi, partorito nell’epoca d’oro dell’hip-hop. Ma che ne sanno gli altri di quale siano i tre dischi che hanno maggiormente segnato la vostra vita musicale? 

(Deep Sheet) Per me Flowerboy di Tyler the Creator, How to Pimp a Butterfly di Kendrick Lamar, e Nero a metà di Pino Daniele, ma tre sono pochi!

(Dreabb) Io rilancio con tre dischi storici che hanno definito il mio gusto nell’hip-hop: The Chronic di Dr. Dre, Check Your Head dei Beastie Boys e Turbe giovanili di Fabri Fibra.

Andiamo al dunque: ma che ne sanno gli altri di quale sia stato il processo che ha portato alla nascita di “Lontano da qui”, il vostro esordio come duo.

(Deep Sheet) “Lontano da qui” è il nostro primo vero contatto artistico. Io ero fuori sede e in un momento di forte crescita personale, scrivevo praticamente tutto il giorno. Diciamo che ero particolarmente ispirato (ride). Dreabb mi mandò il beat che sentite, quindi di fuoco, e la canzone, melodia compresa, nacque in pochissimo tempo.
La take finale però è stata registrata alla fine di tutto, in uno studio sulle colline toscane. La mia voce era devastata, ma Dreabb sapeva che era la migliore fra tutte. 

Voi, però, avete anche delle vite precedenti a quella del duo: ma che ne sanno gli altri di chi erano e sono Emanuele e Alessio, prima di diventare Smokin Velvet?

(Deep Sheet) Io nasco come grafico, e ancora prima come writer e illustratore. Sono nato e cresciuto a Milano, in una bella zona, in una bella casa… Ho vissuto alti e bassissimi, ma la mia storia la conoscerete nei miei testi.

(Dreabb) Io parto come musicista, da ragazzino mi divertivo a provare a registrare e sperimentare con i suoni al computer, mi appassionai alla produzione nel corso della mia adolescenza. Sono vissuto, e tutt’ora vivo, in provincia di Pistoia fra le colline toscane, con tutti i pregi e difetti di vivere in quel contesto. La musica e i suoni sono il modo in cui mi esprimo meglio ma, di tanto in tanto, anche a me piace scrivere per raccontarmi agli altri.

Ma che ne sanno gli altri di quando risentiremo parlare di voi?

(Deep Sheet) Basta seguire il nostro profilo Instagram, di sicuro “Lontano da qui” è solo la prima fermata… la fame è il nostro stipendio.

STAFF

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