Scaramuzza sa come sei fatto (e te lo dice senza problemi)

Scaramuzza sa come sei fatto (e te lo dice senza problemi)

Scaramuzza, Scaramuzza, Scaramuzza… Ma che ne sanno gli altri di chi sia Marco Scaramuzza?

Beh, via, non stiamo parlando proprio dell’ultimo degli arrivati, anzi. Marco, in poco tempo, di strada ne ha fatta infatti già parecchia, rendendo a questo punto impossibile non sentirci in colpa, ed impreparati, a a non sapere che sia il cantautore veneziano: ma andiamo per ordine!

Siamo nell’estate del 2021 quando, dalle profondità un po’ melmose e allo stesso tempo ricche di storia della laguna veneziana, si erge la sagoma di un artista che in effetti pare essere fatto apposta per scandagliare gli abissi; il lumino di “Cuore di Plastica”, primo singolo di Marco, comincia ad attirare la giusta attenzione sulla pubblicazione di “Gli Invisibili”, un piccolo concept album racchiuso nella dimensione dell’EP che sembra voler fin da subito mettere in chiaro le cose: afflato cantautorale, ricerca poetica sublimata in una scelta di scrittura narrativa e quasi teatrale, una certa confidenza con un utilizzo della voce che sembra guardare oltre Italia; qualche amico proveniente da viaggi in India potrebbe dire “spirituale”, a noi piace definirlo invece “concreto”, dotato di una densità che ben rende l’attitudine da menestrello tipico dello chansonnier.

Passa il tempo, e a distanza di un anno (che Marco ha comunque impiegato nella ricerca di spazi utili a dar voce alla voce e alla sua musica: si è esibito diverse volte, e ora presenterà tra pochi giorni il suo nuovo disco in anteprima “live” in uno storico locale di Marghera) Scaramuzza torna a farsi sentire con una declinazione tutta nuova del progetto: non si parla più di un lavoro completamente “autonomo”, perché Marco ora ha con sé la giovanissima Formica Dischi, etichetta che negli ultimi mesi sta crescendo con qualità; il produttore, poi, è uno che di musica ne ha masticata eccome: parliamo di Novecento, giovanissimo producer con le idee molto chiare, che ha già avuto occasione di distinguersi lavorando con diversi nomi di spicco della scena nazionale.

“Sono fatto così” diventa allora l’apriporta di una nuova fase, fatta di ricerca autorale e nuove estetiche musicali, in cui Scaramuzza si cala con la curiosità dello speleologo, sondando nuove possibilità musicali e vocali: il vestito scelto da Novecento aiuta il testo a mantenere una sua forte dimensione d’intimità involandosi allo stesso tempo verso l’orecchio dell’ascoltatore con la potenza della “hit” malinconica; il risultato finale diventa così un melpot di influenze capace di restituire, fin da primo ascolto, la sensazione di trovarci di fronte ad un nome da seguire con attenzione.

Insomma, ma che ne sanno gli altri del perché non abbiate ancora scoperto la musica di Scaramuzza? Di certo, sarebbe l’ora di redimersi dal peccato…

Ilaria Rapa

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