Con euforia alla scoperta degli Euphoria

Con euforia alla scoperta degli Euphoria

Euphoria potrebbero davvero creare dipendenza con il loro singolo “Dove vuoi che sia”, un brano che rappresenta la fine di un amore ma l’inizio di un percorso musicale tutto da scoprire. In occasione dell’uscita del brano abbiamo scambiato due battute con la band e ci hanno raccontato un po’ di retroscena sul pezzo. 

Ciao Euphoria, benvenuti e grazie per questa intervista. Iniziamo con una domanda spaccaghiaccio, un aggettivo che vi descriva come band e uno che descriva invece ciascuno di voi. 

Ciao anche a voi, è un piacere rispondere alle vostre domande. In primis, ci piace definirci un collettivo piuttosto che una band, ognuno di noi è influenzato da cose diverse e chi lo sa che un giorno non possano nascere dei progetti singoli. Detto questo, pensiamo che eclettici sia il termine giusto per descriverci, cerchiamo sempre di variare e di sperimentare qualcosa di diverso nelle nostre canzoni, è un po’ il nostro mantra. Per DEZZOx sicuramente la parola è espansivo, cerca sempre di superare le proprie barriere e aspettative. Per William McLion poliedrico è ciò che lo caratterizza di più, lui è un po’ la nostra mente musicale, da dove partono la maggioranza delle idee. Emotivo è la parola per yEMA. Nei suoi testi c’è sempre un forte attaccamento ad una sensazione, negativa o positiva che sia.

Avete messo al centro del racconto del brano Dove vuoi che sia due ragazze, come mai avete fatto questa scelta? Una decisione curiosa essendo il vostro brano d’esordio, di solito ci si aspetta l’artista bene in vista. 

Questo è proprio il punto che volevamo raggiungere. Non vogliamo essere in prima fila, c’è già la nostra musica che ci rappresenta. Sarebbe stato banale e nemmeno così bello avere noi nella copertina. Abbiamo scelto loro perché esprimevano al meglio l’idea di amore che volevamo mostrare: libero, senza pensieri e vero. 

Dove vuoi che sia” è riuscito da subito a colpire anche Spotify ed è riuscito ad entrare nelle editoriali New music Friday e Fresh Finds Italia, com’è stato svegliarsi con questa notizia? 

Quando abbiamo visto che era successo veramente eravamo appena usciti dal concerto di Frah Quintale, abbiamo saltato e corso lungo la strada di ritorno a casa come dei bambini. Noi ancora non ci crediamo in realtà, è successo tutto troppo in fretta, stiamo ancora metabolizzando.

Nel brano si mescolano più voci, quindi come siete organizzati internamente? Chi fa cosa? Raccontateci un po’ di voi in quanto band, sappiamo che appunto siete nati durante il lockdown. 

Sì, il lockdown ci ha fatto rendere conto di quanto ci appartenesse la nostra musica, anche se noi abbiamo iniziato da molto prima della pandemia.  

In realtà non ci sono gerarchie definite. Willy da sempre si occupa delle produzioni e senza lui non esisteremmo, ma da tempo anche Dezzo ci si sta dilettando e lavorano praticamente insieme. Poi lui e Ema sono i due cantanti, ma durante le sessioni in studio siamo sempre tutti quanti per influenzarci a vicenda su un suono o una linea melodia. Cerchiamo di lavorare all’unisono comunicando molto.

State già pensando ad un tour o è ancora troppo presto per parlarne? magari un disco prima? 

Sicuramente per un tour è ancora presto, ma il live è per noi un aspetto fondamentale. La musica prende vita quando è suonata dal vivo. Quest’estate ci piacerebbe comunque fare qualche data.

Per il disco vediamo, non vogliamo affrettare le cose. Stiamo lavorando ad altro questo è certo,il tempo darà tutte le risposte.

STAFF

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