Nel bazaar di Yassmine Jabrane ci sono un sacco di cose da scoprire

Ma che ne sanno gli altri di come si faccia ad aggirarsi come tigri feroci nei bazar delle metropoli, senza rimanere agganciati a voci che ci chiamano ma ignorando sempre quale sia il nostro vero nome?
Ma che ne sanno gli altri di come si possa, nel 2022 in Italia, avere il coraggio di portare avanti una proposta che contamini con tanta confidenza mainstream e ricerca musicale dalle tinte mediterranee?
Ma che ne sanno gli altri di come, tutte queste sfide, convergano sul nome di Yassmine Jabrane? Ecco, allora è il momento di andare a scoprire insieme chi è.
Ciao Yassmine, preparati ad un’intervista che non sarà convenzionale per niente! Allora, ma che ne sanno gli altri del perché hai deciso di dedicare un brano al “bazaar”? E che significato ha per te, questa parola?
Credo di aver dedicato un brano al Bazar perché sicuramente è uno dei miei posti preferiti. Trovo ci sia proprio qualcosa di speciale nel caos, negli odori e nei colori di un mercato. Devo dire che principalmente la confusione mi rilassa: il fatto di essere una tra mille mi da una sensazione di calma. La parola in se poi suoni così elegante, non trovate?
Ma che ne sanno gli altri di quali siano i motivi per i quali scrivi canzoni? Raccontaci come nasce un tuo brano!
Ogni brano ha un suo processo di scrittura. Ultimamente partire da un un beat-scheletro mi piace di più. Mi aiuta a delineare l’intenzione dell’idea che voglio buttare giù. A volte invece capita, come è successo con Bazaar, che tutto nasca da una melodica canticchiata nelle note del telefono.
Nella tua vita, hai viaggiato molto, trasferendoti anche in paesi lontani. Ma che ne sanno gli altri di chi te l’ha fatto fare di tornare qui, in Italia?
Avevo iniziato a scrivere in italiano da un po’ e il ragionamento mi è sembrato naturale: tornare in Italia per dare modo alle mie canzoni di essere comprese. Per quanto ho amato Londra, credo fosse arrivato per me il momento di cambiare di nuovo aria!
Ma che ne sanno gli altri quali siano state le maggiori difficoltà incontrate da te lungo il cammino da “indipendente” che, dal tuo esordio ad oggi, sembri percorrere con inedita autonomia e sicurezza?
Forse qualche anno fa ti avrei risposto che è “dura”. Ad oggi invece credo di aver raccolto intorno a me le persone giuste con le quali condividere il percorso. Nonostante il lento periodo post-Covid ho avuto modo di condividere palchi con artisti indipendenti che stimo tantissimo, e credo veramente che in lunghe avventure come questa un’ottima compagnia faccia bene!
Ma che ne sanno gli altri di cosa vorrebbe trovare Yassmine nel “bazaar”? C’è qualcosa di cui oggi senti tremendamente desiderio/bisogno?
Mi cogli alla sprovvista, non credo di saperti rispondere. Forse ho bisogno di troppe cose.
Ma che ne sanno gli altri di quali saranno i prossimi passi della tua musica?
Quest’estate sicuramente spero di riuscire a continuare a portare la mia musica dal vivo, spero di chiudere dei pezzi in studio e magari di iniziare a lavorare ad un EP?