Urania, stelle e voci che ritornano a farsi tempesta

Urania, e la mente vola verso l’infinito e oltre!
Ci sono nomi che, in effetti, suggeriscono cose e immagini e suoni e odori ben precisi: ecco, pensi alle Urania e ti senti dentro un carillon celeste che gira, e gira, e gira e ti fa girare con spirali di parole, libertà assoluta di flusso e accordi un bel po’ rockettari che farebbero gongolare anche il tuo vecchio.
Ecco, c’è un bell’incrocio fra tradizione e futuro, nella musica delle due ragazze: motivo certamente bastevole (al di là del loro ben evocativo nome) per sottoporle ad uno dei nostri caratteristici interrogatori…
Benvenute su Machenesannoglialtri, care Urania! Qui le interviste le facciamo un po’ “sui generis”, quindi preparatevi: allora, ma che ne sanno gli altri del perché abbiate scelto di chiamarvi proprio Urania?
Laura: Urania innanzitutto è l’unione delle tre lettere finali dei nostri nomi (laURA e stefaNIA) e metaforicamente rappresenta un pianeta speciale in cui nasce musica, si riesce ad essere se stessi e si vive senza pregiudizi… un mondo ideale insomma!
Ma che ne sanno gli altri di cosa diavolo sia un “portavoce”? É un borsellino speciale per quelle volte che ti mancano le parole, e le trovi tutte lì dentro?
Laura: Sicuramente ognuno gli darà la sua interpretazione e questa del “borsellino speciale” mi piace davvero molto e mi ci ritrovo! Di base rappresenta il mio desiderio di rendere il cuore il “portavoce” di tutte le mie emozioni, ovvero di renderlo capace di parlare e di dire cosa sento, in modo diretto e sincero, perchè spesso le emozioni rimango incastrate tra il petto e lo stomaco e nel panico generale del mio corpo dalla bocca poi escono cose che non rappresentano mai a pieno ciò che provo, che forse a parole non si può spiegare.
Ma che ne sanno gli altri del perché, ad un certo punto del vostro nuovo singolo, esca fuori il nome di Luigi Pirandello?
Luigi Pirandello è uno dei miei autori preferiti e in questo momento della mia vita mi torna spesso in testa soprattutto per i temi del libro “Uno, nessuno, centomila” poiché in questa fase della mia vita stanno uscendo tante parti di me che non conoscevo e che spesso mi destabilizzano. Allo stesso modo sono alla ricerca di me stessa e tra giorni in cui mi sento “uno” e giorni in cui mi sento “nessuno” passano giorni in cui per tutti i pensieri che ho in testa mi sento piena di altre centomila persone che mi dicono cosa fare.
Ma che ne sanno gli altri di cosa potrebbe succedere se, all’improvviso, quei “centomila sotto anestesia” si svegliassero tutti insieme? E perché sono “sotto anestesia”?
Laura: Questi centomila rappresentano un po’ le tante personalità che sono in me e allo stesso tempo anche i diversi pensieri che mi assalgono all’improvviso quando mi fermo a pensare. Se si svegliassero tutti insieme, come spesso succede, perdo il controllo delle emozioni e mi distacco un po’ dalla realtà e la scrittura è proprio ciò che li fa stare in silenzio perché in quel momento tutto torna al suo posto e prende forma una canzone, che invece rappresenta il tutto per me.
Nei vostri tre singoli parlate, a vostro modo, di dilemmi personali che, nel modo in cui ne parlate, smettono di essere personali per farsi di tutti. Ma che ne sanno gli altri di come si facciano a scrivere canzoni “giuste”? Quand’è che Urania capisce di aver scritto un pezzo che è “ok”?
Laura: Credo che non ci siano canzoni giuste o sbagliate ma piuttosto canzoni emozionanti e non… e Urania sceglie le prime. Personalmente l’obiettivo è sempre quello di essere diretta, credibile e sincera, cercando di non avere filtri e di non avere pudore per far uscire aspetti ed emozioni in cui anche un’altra persona può ritrovarsi. Per me un pezzo è finito quando nel cantarlo mi emoziono, a Stefania arriva l’emozione e in generale sento che ho dato il massimo come persona e come compositrice.
Stefania: Quando sembra cantato da tutti, quando ascoltandolo non smetto di piangere e di riflettere. Quando è uno stimolo per mettersi in discussione. Quando è scritto per fare emozionare e non per avere successo.
Ma che ne sanno gli altri quali siano i tre film preferiti da Urania.
Laura: “L’attimo fuggente”, “The Truman Show” e “La fabbrica di cioccolato”.
Stefania: “Jurassic Park”, “Sette anime”, “Se mi lasci ti cancello”.
Ma che ne sanno gli altri di quando potremo vedere le Urania dal vivo?
Intanto il 19 giugno al Porto Turistico di Pescara nella programmazione di Estatica ma stiamo fissando anche altri live.