“Touché”, Frambo!

“Touché”, Frambo!

Frambo aggiunge altre tre tracce inedite a quelle che sono state già pubblicate nel corso degli ultimi mesi nel suo nuovo EP “Touché”, seconda pubblicazione sulla lunga distanza per il talento aretino che un anno fa aveva debuttato con “Routine”: l’hype va alle stelle fin da subito per il giovanissimo di La Clinica Dischi, ma la verità è che il meglio sembra dover ancora venire, perché il secondo capitolo (almeno, a nostra impressione) convince ancor più che il precedente, dimostrando una direzione di crescita importante nello sviluppo artistico di Frambo.

Il disco si apre con un brano energico, potente e quasi AOR per le sonorità a cui richiama: il pop immortale (perché combina, e lo fa sapientemente, passato e futuro) di “Karma” sembra dichiarare guerra alla sfortuna per rimettere il destino nelle mani di chi sa amare mentre “Vaniglia” riscopre quel lato calcuttiano che Frambo possiede e che, forse, rappresenta l’unico e ultimo ostacolo per l’affermazione identitaria e stilistica del ragazzo aretino.

Segue “Terrazzo”, ultimo della tripletta di inediti forse perché meno “appariscente” rispetto ai precedenti due, ma dotato di un suo groove incalzante che, condotto dalle sincopi di una chitarra acustica un po’ “gipsy” aiuta il testo ad esplodere con delicatezza, rivelando la componente più urban di un progetto sfaccettato, dotato di ampi margini di crescita. A chiudere le corse, i due brani editi “Non mi spingere” e “Perdonami”, tormentone di qualche mese fa che è impossibile che non abbiate (almeno una volta!) ascolto. 

Insomma, il livello è alto e merita di essere incoraggiato a lievitare. I presupposti, inutile dirlo, ci sono tutti. 

Ilaria Rapa

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