Aggrappati alle ali di Aliperti per un volo “Vintage”

Aliperti, Aliperti, Aliperti: si aprono le ali, un po’ a tutti (a partire dalle sottoscritte), appena sentiamo partire il nuovo brano del rampollo di Formica Dischi, cantuatore sui generis che da qualche tempo a questo parte sta conquistandosi l’attenzione che merita attraverso una scrittura che affonda le radici in qualcosa di ancestrale, sì, ma senza smettere di guardare al futuro.
Abbiamo scoperto il ragazzaccio della label toscana già qualche mese fa, forse spulciando fra i nomi caldi delle playlist editoriali di Spotify (quelle che a noi piace chiamare “il male” ma che tuttavia, talvolta, regalano emozioni e grandi scoperte), forse inciampando su qualche sua sponsorizzata, ora non ricordiamo bene: fatto sta, che Aliperti è un nome che funziona, che suona ancora prima di risuonare nei brani del cantautore. Che poi, oggi, un classe 2000 sia “cantautore” (e lo sia non a caso, non perché “si scrive semplicemente il testo da solo” ma perché ricerca un timbro autorale che si fa sentire, eccome) non è mica cosa da poco, anzi: qualcuno direbbe “Vintage”…
E in effetti, non poteva scegliere titolo migliore per il suo nuovo singolo, Aliperti: “Vintage” mette le cose in chiaro già dalla copertina, dove l’artista sceglie di rappresentare una foto già iconica del fratello, utile ad aprire lo sguardo e il cuore sul contenuto altamente emotivo di un brano che affonda le mani nelle memorie d’infanzia, nelle fotografie dell’album ricordi, nella ricerca (allo stesso tempo) di un sound che mescoli passato e presente nell’ottica di trovare un futuro alla canzone d’autore che non sia solo “posa” e moda del momento; il risultato è un brano da “hit” che non perde nemmeno un colpo in sensibilità e intimità, disvelando l’esistenza di una penna sensibile che va seguita con attenzione.
Aliperti, e le ali si aprono: il volo sembra essere sicuro, e aggrappati al dorso di Aliperti (in stile “Bianca e Bernie nella terra dei canguri“) ci aspettiamo di andare lontano. Sicuramente, verso un disco d’esordio che confidiamo saprà, appunto, “farci volare”.